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Difendere i prodotti tipici italiani
ROMA - Difendere le tipicità locali dei nostri prodotti agroalimentari dalla pirateria internazionale a garanzia dello sviluppo locale, della valorizzazione del territorio e per la tutela dei consumatori nei confronti dei "falsi d'autore" e di rafforzare l'assistenza tecnica ai Paesi in Via di Sviluppo (PVS) per permettere loro di beneficiare delle protezioni internazionali. E' quanto scrive in una nota la Coldiretti ai ministri, sollecitando la costituzione di un registro multilaterale dlle indicazioni geografiche per proteggere i prodotti originali dalle imitazioni. (continua)

Alimentare: quello che l'etichetta non dice
ROMA - In Italia un pacco di pasta "made in Italy" su quattro Ë fatto con grano duro straniero, il 20% del concentrato di pomodoro utilizzato per produrre salse "italiane" Ë cinese, e 160 milioni di litri di olio di oliva vengono importati ogni anno per essere miscelati con quello italiano. E se gli ingredienti base della dieta mediterranea sono "confusi", anche due prosciutti crudi su tre venduti in Italia provengono da maiali stranieri e un busta di latte confezionata in Italia su tre contiene latte proveniene dall'estero. (continua)

Made in Italy: Alemanno e la guerra ai falsi alimentari
ROMA - Il Ministro dell'Agricoltura Gianni Alemanno dichiara la guerra contro le contraffazioni alimentari. Nel mirino del Ministero, come di Alleanza Nazionale, ci sono non tanto le produzioni piu' famose e protette, quanto i prodotti generici, dalla pasta, al salame al prosciutto, che nella presentazione suggeriscono chiaramente l'immagine del made in italy, anche senza dirlo sempre chiaramente. "La stessa battaglia per la protezione di prodotti di qualita' in seno al WTO non puo' limitarsi ai soli prodotti protetti, dal Parma al Grana Padano al Parmigiano Reggiano - ha spiegato il Ministro nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles - se cosi' fosse sarebbe una battaglia troppo ristretta". (continua)

Made in Italy: chef come gli stilisti, ambasciatori nel mondo
Roma - I ristoranti e gli chef italiani diventano sempre piu' simbolo dello stile italiano, veri ambasciatori dell'immagine del Belpaese nel Mondo. Lo rileva uno studio realizzato per il 'Sanpellegrino Club', primo osservatorio/laboratorio internazionale (presente in oltre 100 paesi) che analizza le nuove tendenze, gli stili di vita che nascono proprio dai ristoranti e dai caffe' piu' esclusivi del mondo. Tra gli intervistati, esperti di moda italiani, direttori e stilyst delle testate moda e lifestyle, studiosi e critici di moda e costume.(continua)

Industriali: no al marchio “made in Europe”
PRATO - “No ad un marchio unico Made in Europe che oscurerebbe il Made in Italy’’. Le Associazioni Industriali di Prato e Biella, supportate da Sistema Moda Italia e dall’Associazione Tessile Italiana (Smi e Ati), alzano la voce contro la possibilità sempre più concreta di veder nascere un’unica etichetta europea per i prodotti tessili e chiedono l’imposizione della doppia sigla “Made in Italy/Ue”. (continua)

Urso: “Il made in Italy si rafforza e va tutelato”
MILANO - «L'immagine del Made in Italy nel mondo non è in declino. Anzi, si è rafforzata, visto che siamo i più copiati e i più contraffatti”, come anche hanno dimostrato i sequestri della Guardia di Finanza proprio al Mido nella sua prima giornata d'apertura. Lo ha sottolineato il vice ministro delle Attività produttive Adolfo Urso alla conferenza stampa ufficiale per la Mostra dell'Ottica, Optometria e Oftalmologia. (continua)

Confindustria: il governo difenda il prodotto italiano
ROMA - “E’ cruciale che l’industria italiana non perda il fondamentale valore che il marchio made in Italy riveste nel mondo. L’eventuale e necessario strumento di tutela europeo non dovrà oscurare, o peggio, cancellare lo storico marchio che da decenni contraddistingue la qualità, il prestigio e la insostituibilità dei prodotti italiani nel mondo”: Confindustria sollecita il governo a tutelare l’origine dei prodotti italiani e chiede di approfondire senza indugio con la Commissione europea la riflessione sui meccanismi legislativi necessari a proteggere, accanto a quello europeo, anche i singoli marchi nazionali, imponendo invece ai prodotti extra-europei il marchio d’origine. (continua)

Urso: "Il Made in Italy è uno stile di vita"
ROMA - Pubblichiamo l'intervista con il viceministro per le Attività produttive con delega al Commercio estero Adolfo Urso realizzata in collaborazione con "La Pagina" di Zurigo.
Nel mese di ottobre è stata celebrata con grande soddisfazione da parte della comunità italiana all'estero, la Seconda settimana della Lingua italiana nel Mondo, promossa dal Ministero degli Esteri e dal Ministero per gli Italiani nel Mondo. A quando la settimana del Made in Italy? (continua)

Urso e Alemanno: “Lavoriamo per il Made in Italy”
ROMA - «E’ assolutamente falso che si voglia cancellare il made in Italy, ma esattamenteilcontrario:vogliamovalorizzarlo e tutelarlo da contraffazione e concorrenza sleale». E’ quanto ha dichiarato Adolfo Urso, Vice Ministro alle Attività Produttive con delega al Commercio Estero. «Il governo italiano durante il Semestre di presidenzaha detto Urso raccogliendo e interpretando l’appello alla tutela da parte delle associazioni di categoria è riuscito ad imporre alla attenzione dei partner e delle istituzioni europee la necessità di un Regolamento che obblighi la stampigliatura del Paese di origine per le merci importate nell’Unione Europea». (continua)

Il made in Italy è il settore meno innovativo
ROMA - Le imprese industrialie dei servizi di piccola e media dimensione hanno difficoltà aintrodurre innovazioni di prodotto e di processo: sono innovative solo il 31% delle imprese finoa 20 dipendenti e il 43% di quelle tra i 20 e i 49 addetti. Tra queste, menodel 50% lo ha fatto introducendo innovazioni sia di processo che di prodotto. Settorialmente sono proprio i settoridel made in Italy (tessile, vestiario e abbigliamento e prodotti in metallo)che hanno il minor numero di imprese innovative. Ledifficoltà più forti incontrate, oltre quelle di naturafinanziaria, sono quelle relative alla formazione del personale.(continua)

Istat: il made in Italy non "tira" più
ROMA - L'Italia è un paese che viaggia con il freno a mano tirato: è complessivamente "ben posizionata" in Europa ma sembra malata di "edonismo". Preferisce puntare al benessere anziché rischiare. Nel Rapporto Annuale 2002 l'Istat scatta una foto accurata della situazione in cui versa l'economia del "bel paese": poca innovazione da parte delle imprese, pochi investimenti in formazione e alta tecnologia, con il risultato finale che cresciamo a ritmi piu' bassi rispetto alla media europea e perdiamo costantemente quote di mercato a favore dei paesi emergenti, la Cina in primis.(continua)

Gli stranieri promuovono il "made in Italy"
ROMA - Promozione a pieni voti per l'immagine dell'Italia all'estero. Il Belpaese mette a segno un complessivo 7,76, ben oltre la sufficienza, quasi un '8 meno meno'. La buona pagella del made in Italy scaturisce da un'indagine sulla percezione dell'Italia come partner economico e commerciale presso operatori esteri, realizzata da Assocamerestero in collaborazione con Unioncamere.(continua)

Il made in Italy alla conquista di Tokyo
Moda, design, arte, tecnologia, artigianato e gastronomia del Belpaese sbarcano a Tokyo nel febbraio del 2003, per consolidare e rafforzare la presenza dei prodotti italiani presso il pubblico e il mercato giapponesi. (continua)

Giappone, boom del "Made in Italy"
Non si ferma in Giappone il boom delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani, e tra questi risaltano i formaggi, al centro ora di un'intensa campagna promozionale lanciata dall'Istituto per il commercio estero (Ice) di Tokyo in collaborazione con il Consorzio del Grana Padano e Slow Food. (continua)

Non dazi, ma politiche industriali
di Marco Togna
A chi fa paura la Cina? Sono ormai settimane che da più parti si lancia l’allarme per il made in Italy, in particolare per la produzione tessile. Proprio nei giorni scorsi gli imprenditori di Prato, tra i distretti d’eccellenza del settore, hanno denunciato la crescente erosione di quote di mercato provocata dalla concorrenza cinese.(continua)

L'economia italiana e le origini del made in Italy
A metà degli anni ’80 una delle principali riviste giapponesi sviluppò un’inchiesta approfondita sulle imprese minori operanti in Lombardia, Veneto, Emilia.
Fu un’inchiesta condotta molto seriamente con un’equipe sul posto per oltre un mese che visitò decine di imprese, soprattutto attive nei settori che sinteticamente indichiamo con l’espressione “made in Italy”.
(continua)

Bruxelles: via le etichette d’origine ai salumi
Roma - Addio prosciutto langhirano o culatello di Parma. E che dire dei mille salumi tipici italiani? L’Europa rende un altro cattivo servigio alle nostre produzioni territoriali. Le nuove norme volute da Bruxelles con l’etichetta senza più l’origine del suino è un altro duro colpo per il made in Italy e crea solo confusione ai consumatori. La Cia critica duramente il decreto del ministero delle Attività Produttive sulla disciplina della produzione e della vendita di alcuni prodotti di salumeria, e chiede al dicastero delle Politiche agricole e al ministro Claudio Scajola «un preciso intervento per la immediata revisione del provvedimento e per un’effettiva omogeneizzazione della normativa sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari».(continua)

Scajola: «Siamo leader nella nautica È l’evoluzione del made in Italy»
L'anno della svolta. L'inizio di un grande cambiamento. Così è stata definita l'edizione 2005 del Nautico di Genova. Un Salone che nel giro di tre anni, forse meno, ha la possibilità di diventare il numero uno al mondo. Lo ha detto il presidente di Fiera Genova Spa, Franco Gottorno. Lo hanno confermato prima il presidente dell'Ucina, Paolo Vitelli, poi l'ospite d'onore, il ministro alle Attività produttive Claudio Scajola.(continua)

Il ministro Gianni Alemanno lancia una grande campagna pubblicitaria per promuovere il made in Italy.
Il ministro delle Politiche Agricole e Forestali Gianni Alemanno lancia una grande campagna pubblicitaria per promuovere e tutelare il ricco patrimonio enogastronomico Made in Italy.(continua)

AGROALIMENTARE: GERMANIA PRIMO PAESE IMPORTATORE MADE IN ITALY
(AGI) - Roma, 7 ott - La bilancia agroalimentare italiana ha registrato, nel 2004, un incremento delle esportazioni dell'1,28% rispetto al 2003, per un totale di 16,9 miliardi di euro. L'export agroalimentare italiano e' diretto principalmente verso l'Unione europea, che assorbe il 68% del totale esportato. La Germania in particolare, acquistando prodotti agroalimentari italiani per un valore di 3,7 miliardi di euro, si colloca al primo posto tra i Paesi importatori, seguita da Francia, USA e Regno Unito.(continua)

AGRICOLTURA BIOLOGICA. IL MADE IN ITALY SEGNA IL PASSO
Nella Conferenza nazionale sull’agricoltura biologica della Cia messe in evidenza le difficoltà del settore. In aumento le importazioni dai paesi Ue. Preoccupante battuta d’arresto dei consumi. Manca una strategia mirata e attenta alle esigenze dei produttori. Una serie di proposte per un effettivo rilancio
Il biologico “made in Italy” rallenta in maniera preoccupante e rischia di allontanarsi dalle nostre tavole. Incombe, infatti, una crescente e agguerrita concorrenza, soprattutto da parte dei paesi Ue (in particolare Spagna e Germania), che può mettere in ginocchio produttori e aziende nazionali, mentre i consumi fanno registrare un allarmante battuta d’arresto. E’ questo uno dei dati emersi oggi a Roma nel corso della Conferenza nazionale sull’agricoltura biologica promossa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori.
(continua)

VINO; COLDIRETTI: «MADE IN ITALY, BOOM DEL 14% ESPORTAZIONE USA»
AGE) ROMA - “Per le esportazioni di vino italiano negli Stati Uniti si è verificata una crescita boom del 13,6% in valore che ha consentito di mantenere la leadership tricolore sul mercato statunitense”. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle elaborazioni Ismea dei dati del dipartimento del Commercio statunitense nei primi sette mesi del 2005”. Il tasso di crescita del Made in Italy - sottolinea la Coldiretti - è stato superiore a quello dei vini francesi che fanno registrare un aumento del 2,6% e di quelli australiani che segnano un +2%, mentre complessivamente il mercato dei vini di importazione negli Usa è aumentato del 9%. Si tratta di un trend che - continua la Coldiretti - consolida il primato italiano con quasi un terzo delle bottiglie di vino importate dagli Stati Uniti che sono Made in Italy, un numero che supera quelle australiane mentre sono poco piu’ di una su dieci (13%) quelle francesi vendute però ad un prezzo medio nettamente superiore.(continua)

MADE IN ITALY/CONSOLE NY:TUTELA MARCHI PASSA ATTRAVERSO UE E WTO
New York, 07 ott. (Apcom) - La tutela dei prodotti del made in Italy dalle imitazioni o dai falsi di fabbricazione Usa è un "problema giuridico internazionale" da affrontare e risolvere in "sede Ue e Wto". Lo ha detto il console generale d'Italia a New York, Antonio Bandini, a margine dell'incontro con la delegazione del consiglio regionale della Campania, guidata dal presidente dell'assemblea Sandra Lonardo Mastella, avvenuta nella sede diplomatica in Park Avenue.(continua)

Unc: informazioni ingannevoli sull’origine del prodotto
Quali strumenti ha a sua disposizione il consumatore per conoscere il paese di provenienza di un prodotto? La questione del “Made in”¦” si è ulteriormente ingarbugliata dopo l’emanazione del decreto n. 101/1997 sull’etichettatura in italiano dei prodotti importati ai fini della tutela e dell’informazione del consumatore. A fare il punto della situazione è l’Unione italiana consumatori.La questione non è peregrina, sia perché alcuni consumatori non vogliono comprare prodotti provenienti da paesi del Terzo mondo dove c’è lo sfruttamento dei lavoratori adulti o minorenni, sia perché altri consumatori vogliono scegliere prodotti fabbricati in paesi ove si rispetta di più la “regola dell’arte”, sia , infine, perché dovrebbe essere un diritto elementare del consumatore quello di sapere dove è stato fabbricato il prodotto, non solo per ragioni di sicurezza e di affidabilità.(continua)

Min. Marzano: polo informatico e legge per la difesa del made in Italy
Il ministro per le Attività Produttive, Antonio Marzano “” come riferisce l’agenzia Adnkronos, che ha raccolto le dichiarazioni - conversando ieri con i cronisti alla Camera, ha rilevato la necessità di combattere il fenomeno della contraffazione dei prodotti italiani. “Voglio fare una leggina sul made in Italy “” ha detto Marzano - mi pare che ci siano spazi nella normativa internazionale per un`iniziativa del genere: fa parte dei principi di trasparenza per i consumatori“. (continua)

Unione Nazionale Consumatori: troppi giocattoli dalla Cina
In Italia sono rimaste soltanto una ventina di aziende, tra quelle di dimensioni apprezzabili, che fabbricano giocattoli e per lo più parzialmente, tutte le altre sono diventate importatrici dalla Cina e neanche assemblano i componenti in Italia, ma si limitano a cambiare l’imballaggio mettendo il loro marchio, cosicché il giocattolo sembra fabbricato in Italia. L’allarme arriva dall’Unione Nazionale Consumatori, proprio in prossimità delle feste natalizie, quando l’acquisto di giocattoli sale alle stelle. (continua)

Marchio di origine: la presa di posizione dei consumatori italiani
Il marchio di provenienza dei prodotti europei è al centro di un documento presentato alla DG SANCO da Anna Bartolini, membro del Consiglio Europeo dei Consumatori. Alla redazione del parere hanno contributo le principali associazioni di consumatori italiane: Adiconsum, Altroconsumo, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, Federconsumatori, Codacons, Adusbef e Adoc. Le associazioni si sono dichiarate favorevoli all’inserimento dell’indicazione del paese d’origine, nel caso specifico soprattutto del marchio “made in Italy”, accanto a quello “made in UE”: lo riferisce proprio una delle associazioni in questione, il Movimento Difesa del Cittadino, che riporta anche alcune dichiarazioni di Anna Bartolini. (continua)

Cnel: consumatore indifeso contro le contraffazioni alimentari
La contraffazione dei prodotti alimentari Made in Italy è doppiamente dannosa, perché colpisce le aziende e i consumatori inconsapevoli. A mettere in luce il panorama delle falsificazioni agroalimentari sui mercati italiani e internazionali è un rapporto, presentato oggi dal Cnel. (continua)

Made in Italy: piano in cinque mosse per la lotta alla contraffazione
Etichetta con indicazione d’origine del prodotto, marchio di qualità del made in Italy, avvio di una campagna informativa sui “falsi’, istituzione del comitato nazionale anticontraffazione e degli uffici di consulenza legale per le imprese all’estero. E’ questo il piano in cinque mosse per combattere le contraffazioni, promuovere il made in Italy e sostenere le imprese italiane di qualità , presentato ieri dal ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano. In Italia il mercato dei beni falsi fattura tra i 3 e i 5 miliardi di euro e negli ultimi dieci anni ha causato la perdita di 40mila posti di lavoro. (continua)

Intesa dei consumatori: abbigliamento contraffatto, servono nuove regole
Circa un quinto dei prodotti di abbigliamento acquistati dagli italiani sono contraffatti: un dato che emerge confrontando i dati sulla contraffazione con quelli dei consumi di vestiario e calzature in Italia. Questa situazione viene evidenziata da Federconsumatori, Adusbef e Adoc, associazioni appartenenti all’Intesa dei consumatori, che denunciano anche la mancanza di garanzie per chi volesse evitare i prodotti contraffatti. Attualmente bastano infatti pochissime fasi di lavorazione svolte in Italia per apporre l’etichetta “made in Italy’. (continua)

Frodi alimentari: sequestrati funghi sottolio contraffatti
L’Ispettorato centrale repressione frodi ha sequestrato trecentoventi chilogrammi di funghi sottolio provenienti dall’Asia e venduti con indicazioni che richiamano a un prodotto made in Italy. (continua)